Abbiamo lasciato Dick e John-Johanna, i due fulmini della Guerra delle Due Rose, in compagnia di sir Daniel che stava sfuggendo alla disfatta in battaglia celato nei panni di un lebbroso, con cappuccio e campanella, giusto per dare prova di coraggio, coerenza e no, l’amor proprio l’abbia gettato alle ortiche.
I nostri due geni vengono “accompagnati” al castello dove si contano i feriti della battaglia e si trema al pensiero degli arcieri della Freccia Nera, che sarà banditi o quello che vuoi ma fino ad ora la mira han dimostrato di averla buona.
E mentre Dick inizia a ciaccolare, John viene preso/a e chiuso/a da qualche parte, senza che al tizio che dieci pagine prima giurava sull’onore di chiunque di proteggerlo e aiutarlo a scappare freghi qualcosa.
Dick, un nome una certezza.
Dopo aver spedito un uomo alla ricerca di rinforzi, saltando nuovamente il fosso della coerenza e della fedeltà, sir Daniel affronta Dick per le insinuazioni di aver preso parte all’omicidio del vecchio Shelton. E secondo voi, a uno che non fa altro che dire una roba e fare l’altra, che ci han presentato come la progenie di Satana, frega qualcosa di spergiurare il falso su una pila di bibbie? Ma suvvia, dai!
Non pago che raccontare balle a più non posso, sir Daniel obbliga pure sir Oliver a spergiurare, nonostante questo sia credibile come una banconota da tre euro, balbetti frasi senza molto senso e diciamocelo probabilmente se la stia facendo addosso.
Bello, no? Sta gente s’ammazza come scarafaggi ma a giurare il falso se la fa nei calzoni, questi sì che sono uomini!!
Quindi ora viene il bello: per paura che un barlume di intelligenza s’accenda nella landa desolata del cervello di Dick o che, più probabile, a furia di chiedere a chiunque e un po’ a cazzo di cane, l’idiota trovi qualcuno che abbia convenienza a parlare e a dire finalmente che diamine è successo a Shelton Senior, sir Daniel chiude Dick nella stanza sopra alla cappella (da tutti conosciuta come la stanza da cui non si esce se non orizzontalmente) e ci manda un’assassino ad eliminare il nostro.
Aprirei ora una parentesi sulla tenerezza dei soldati del castello: tutti sanno che Dick è destinato ad essere accoppato nella camera, ma gli raccontano una storiella di fantasmi per giustificare la nomea del luogo. I soldati, ricordiamocelo, che fino ad un momento prima ridevano e scherzavano con il nostro cretino eroe.
E chi ci ricompare? Ma la cara Johanna, che con tempismo perfetto arriva, utile come sempre, insieme all’assassino.
Per fortuna gli arcieri della Freccia Nera decidono di fare un po’ di casino fuori dalle mura, e sir Daniel vaga per le stanze chiamando “Johanna!”.
Ma chi sarà mai, sta Johanna che tutti cercano, eh Dick?
<<Per tutti i diavoli!>> gridò <<Tu non sei John, allora! Tu sei Johanna Sedley, sei la ragazza che non ha voluto sposarmi!>>
E BUONGIORNO!
E mi ami? Ma dimmi che mi ami?
Ma vaffanculo, va, cosa sei la pubblicità della SIP? (*)
Dopo questi siparietti, i due riescono ad infilarsi nella botola e ad iniziare a vagare nei passaggi segreti del castello, senza una meta e senza senso dell’orientamento.
Due cretini.
Qualcuno li trova (ma va) ma almeno indica loro una via d’uscita, altrimenti sarebbero morti di stenti nel passaggio segreto, non ho dubbi.
E si ricomincia, buttati te, no io ho paura, ma se mi butto annego, ma se c’è il babau (a casa mia si direbbe ora “e se viene il terremoto” ma non è il momento), insomma, sir Daniel fa la sua comparsa e ciao Johanna, Dick si lancia nel fossato e ti-amo-ti adoro-però-mi-salvo.
E salta nelle braccia dei briganti, che ahi noi non lo mangiano…
Alla prossima…
Puntata precedente, qui
(*) Sono veeeeeeccccchia, lo so!